ME AND THE GHOST OF CHARLEMAGNE

'Undici canzoni che lottano con i sogni e con le bugie, con la parola di Dio e con i fantasmi': e' cosi' che Amy Speace presenta il suo nuovo album 'Me And The Ghost Of Charlemagne', prodotto dall'amico cantautore Neilson Hubbard e registrato durante le settimane finali della sua gravidanza. La cantautrice folk che si e' fatta le ossa nei caffe' di New York e che da vent'anni e' una instancabile viaggiatrice del globo musicale ha scelto anche stavolta un suono spartano ed essenziale che mette in risalto la sua potente voce e le sue canzoni che evocano il miglior cantautorato acustico degli anni Settanta: non e' un caso che a scoprila e a promuoverla sia stata un'icona come Judy Collins, stregata dalla sua capacita' di mischiare senza sforzo gospel, alt-country, folk e pop classico, un'abilita' apparente anche in questo disco che ha gia' fatto gridare al miracolo illustri colleghi come Mary Gauthier (che propone la candidatura a canzone dell'anno di 'Ginger Ale And Lorna Doones'), Ben Glover ed Emily Barker. Nelle sue splendide composizioni, impeccabilmente cantate ed eseguite, Amy sa bilanciare il personale e l'universale, i toni acri della disillusione e la dolcezza della speranza: 'Seguendo le orme dei piu' tradizionali trovatori e cantastorie', dice Hubbard, 'sa scrivere canzoni epiche. Ma come tutti i piu' grandi autori, fa sempre provare all'ascoltatore la sensazione che ogni brano sia stato scritto per loro in persona'