Kingdom In My Mind

L'equilibrio tra luce e tenebre - come hanno spiegato loro stessi - sta alla base di 'Kingdom In My Mind', settimo album dei Wood Brothers: registrato nel corso di una serie di session improvvisate e a ruota libera, il disco è il più spontaneo e al tempo stesso sperimentale della discografia del trio nordamericano, una raccolta di canzoni che sondano il modo in cui l'ambiente circostante plasma il nostro mondo interiore (e viceversa) attraverso un'inflessibile autoanalisi e vividi studi di carattere su personaggi fittizi ma estremamente realistici. Chris Wood (contrabbasso, armonica e voce), Oliver Wood (chitarra e voce) e Jano Rix (batteria, tastiere, voce e shuitar, una chitarra/percussione di sua creazione) ospitano in un brano ('Little Blue') la voce di Steve Lee e attingono nella circostanza a una vasta tavolozza di colori musicali accoppiando testi profondi e riflessivi ad arrangiamenti brillanti e spesso effervescenti: 'Tutti noi abbiamo dentro le nostre menti dei piccoli universi', ha spiegato Chris. 'E senza averlo realmente pianificato, le canzoni dell'album finiscono tutte per esplorare in un modo o nell'altro quell'idea. Riguardano il modo in cui ci confrontiamo con i nostri sogni, i nostri rimpianti, i nostri timori e i nostri amori'. 'Se avessimo saputo che stavamo per realizzare un album, averne coscienza ci avrebbe probabilmente impedito di suonare quel che abbiamo suonato', ha aggiunto a proposito delle sedute che hanno avuto luogo nella nuova sala prove/studio di registrazione del trio a Nashville. 'In questo modo ci siamo sentiti liberi di esplorare nuovi modi di suonare insieme senza preoccuparci della forma e della struttura. E' stata un'esperienza liberatoria'. Su quella materia grezza e improvvisativa lui, Oliver e Jano hanno iniziato a scolpire strofe, ritornelli, ponti e assoli da cui le canzoni hanno preso una forma musicale ricca e fluida: i fan di lunga data della band ne rimarranno piacevolmente sorpresi