SPEACE AMYTucsonE' bastato un giorno e mezzo, alla folk singer Amy Speace, per registrare il nuovo album "Tucson", raccolta di sette canzoni fortemente autobiografiche che rappresentano la sua opera più intima e personale fino ad oggi. Assistita da Neilson Hubbard, Josh Britt e Ben Glover (alias gli Orphan Brigade), in questo disco la cantautrice si mette completamente a nudo rievocando nel primo brano, "Cottonwood", un episodio particolarmente traumatico della sua esistenza (una violenza sessuale subita a 19 anni mentre frequentava il primo anno di università). Ex alcolista con un passato, anche recente, molto turbolento e problematico, Amy si è sottoposta a un trattamento di recupero proprio in un istituto di Tucson chiamato Cottonwood, dove ha trovato ispirazione per queste nuove canzoni in cui la sua chitarra acustica e la sua voce dolente ma avvolgente toccano le corde più profonde dell'emozione. A chiudere il set è la sua reinterpretazione di "My Father's House" di Bruce Springsteen, specchio in cui la Speace riflette un'altra dolorosa esperienza personale, la perdita di un genitore in età adolescenziale
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