TALL, DARK, AND HANDSOME

'Se tutti noi fossimo in grado di cantare come vogliamo le nostre voci assomiglierebbero a quella di Delbert McClinton', disse una volta del vocalist e armonicista di Lubbock (Texas) il connazionale Lyle Lovett: il suo timbro straordinario e inconfondibile e il suo talento di musicista tornano a rifulgere in questo disco inciso con il sestetto dei Self-Made Men (Kevin McKendree alle tastiere, James Pennebaker e Bob Britt alle chitarre, Mike Joyce al basso, Jack Bruno alla batteria e Quentin 'Q' Ware alla tromba) piu' Dana Robbins al sassofono: una formazione dinamica, potente e versatile che aiuta il leader a realizzare questa 'sorta di omaggio al Texas blues, la musica con cui sono cresciuto'. C'e' in realta' molto di piu' in 'Tall, Dark & Handsome', un disco in cui le dodici battute convivono pacificamente con lo swing, con il country e con il jazz, trattati con confidenza da un maestro della musica americana che a 78 anni e' nel pieno della sua carriera. 'Non abbiamo freni nel fare la musica che desideriamo suonare', ammette McClinton a proposito del suo lavoro con la sua band. 'Per me niente e' off limits, e non c'e' migliore sensazione al mondo'. Il ruggente sound da big band di 'Mr. Smith', la swingante e violinistica 'No Chicken On The Bone', la bluesata 'If I Hock My Guitar', il jazz ispirato a Mose Allison di 'Lulu', una 'Ruby And Jules' che (parole di Delbert) evoca le sonorita' del celeberrimo tema della Pantera Rosa, 'Any Other Way' (sardonica alla maniera di Randy Newman) e una pimpante 'Gone To Mexico' che mescola fiati a tutto volume con ritmi latini ci parlano di una nuova giovinezza di questo veterano della scena musicale in pista da oltre 50 anni (che nei primi anni '60, durante un tour inglese, diede qualche suggerimento a John Lennon su come suonare l'armonica)