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LONE BELLOW

Half Moon Light

LONE BELLOW - Half Moon Light
 

Genere: Roots

Etichetta: DUALTONE

Anno: 2020

Supporto: CD

16.50

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E' stato nuovamente Aaron Dessner dei National a produrre, nello studio che possiede nell'Upstate New York, il nuovo album dei Lone Bellow, trio di Brooklyn celebre per le sue splendide armonie vocali e che a lui si era già affidato nel 2013 per l'omonimo disco di debutto affiancandosi invece a Dave Cobb per il successivo 'Walk Into A Storm'. 'Half Moon Light', cui hanno contribuito Josh Kaufman alla chitarra e J.T. Baites alla batteria, è un disco che nasce da uno spirito collaborativo e comunitario e che in pezzi come il gospel soul di 'Count On Me' vede il cantante solista Zach Williams, la polistrumentista Kanene Donehey Pipkin e il chitarrista Brian Elmquist trasmettere un messaggio di speranza e di solidarietà in un momento particolarmente turbolento della storia americana. In tutto l'album si alternano luci e ombre, mentre il tradizionale tessuto acustico della musica del trio si arricchisce di nuovi strumenti, arrangiamenti e innovazioni stilistiche che ne fanno la sua opera più sfaccettata, complessa e sofisticata fino a questo momento. Aperto dalla melodia di pianoforte che la nonna di Zach ha suonato al funerale del marito - una sorta di inno che funge da prologo, interludio e coda - 'Half Moon Light' è composto da dodici canzoni da ascoltare tutte d'un fiato come si trattasse di una suite: lo stupore innocente di 'Wonder' che richiama semplici ma indimenticabili memorie infantili, la celebrazione gioiosa e catartica della fiatistica 'I Can Feel You Dancing', il ritmo tribale di 'Good Times', l'intimismo acustico della sussurrata 'Enemies', una 'Friends' che evoca al tempo stesso Tom Petty e David Byrne, l'emozionante 'Just Enough To Get By' (in cui Karene rivive la traumatica esperienza della madre incinta a 19 anni dopo avere subito una violenza sessuale), la commovente 'Illegal Immigrant' (storia vera di una madre e un bambino separati alla frontiera tra Messico e Stati Uniti) e la delicata nenia per chitarra e armonica di 'Wash It Clean' (dedicata al padre scomparso di Brian) creano un microcosmo narrativo e sonoro che trascende i confini del genere 'Americana' consolidando la reputazione di una band che ha raggiunto la maturità ma non la voglia di mettersi in gioco e di sperimentare

track list

Intro
I Can Feel You Dancing
Good Times
Wonder
Count On Me
Wash It Clean
Enemies
Interlude
Just Enough To Get By
Martingales
Illegal Immigrant
Friends
Dust Settles
August
Finale

 
 
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