LEE HARVEY OSMONDMOHAWKGenere: Roots Etichetta: LATENT Anno: 2019 Supporto: CD
Gia' leader della rock band Junkhouse (che pubblico' tre album con la major Columbia), Tom Wilson ha registrato diversi album solisti prima di assumere l'identita' di Lee Harvey Osmond a partire da 'A Quiet Evil', raccolta di sue canzoni per la cui incisione il chitarrista e leader dei Cowboy Junkies Michael Timmins aveva assemblato un bel team di musicisti. E' ancora Timmins a produrre il suo quarto album con questo pseudonimo, intitolato 'Mohawk': il nome della tribu' nativa americana a cui appartengono i suoi genitori biologici (Wilson lo ha scoperto solo adesso, a cinquant'anni suonati) e che vive in una riserva appena fuori Montreal. E' la scoperta di questa sua nuova identita' a dettare la linea di un disco (e anche di una autobiografia di successo, 'Beautiful Scars') in cui il musicista canadese si muove con l'intento di 'ridurre il gap tra la mia cultura indigena e i colonialisti in modo da creare i pressupposti per la nascita di una comunita' piu' paziente e amorevole'. Vecchi amici come Ray Farrugia (percussioni), Aaron Goldstein (steel guitar) e Jesse O'Brien (tastiere), la bassista Anna Reddick, il veterano del blues Paul Reddick all'armonica, il sax baritono Darcy Hepner, la corista Suzie Ungerleider e il figlio dell'artista Thompson (anche lui all'armonica) creano tappeti sonori su cui la voce baritonale di Tom reinventa il concetto di 'acid folk' in un affascinante viaggio di riscoperta da parte di un artista poliedrico capace di far convivere la musica con la poesia, la prosa letteraria e le arti visuali. 'Sono nato un bambino Mohawk, e finalmente sto diventando un uomo Mohawk', canta Wilson nella title track: ma tutte le dieci canzoni sono il suo modo di 'mostrare orgoglio e rispetto nei confronti di una cultura con cui sto appena iniziando a fare la conoscenza' track list
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