FEAR NOT

Chiamarlo il secondo album 'solista' di Cameron Blake sarebbe un po' riduttivo, dal momento che per confezionare 'Fear Not' il cantautore del Michigan (diplomato in violino al Conservatorio) ha coinvolto quasi cinquanta musicisti (inclusi un jazz combo, un coro femmininile e una sezione d'archi). Ne e' scaturito un viaggio musicale colto e appassionante con un tema unificante ('volevo affrontare la paura. spiegarla ai miei figli con parole e musiche che possano suscitare in loro emozioni e che potranno capire crescendo'). Le proteste cinesi del 1989 ('Tienanmen Square'), i travagli di un migrante che valica una nuova frontiera ('The Only Diamond I Could Find'), la brutalita' di una rivolta razziale nella citta' del musicista, Baltimora ('Sandtown'), i ricordi sentimentali di tempi andati ('Fools Gold', 'Moonlight On A String') e un ritratto degli ultimi anni di vita dell'attore Philip Seymour Hoffman (in un brano a lui intitolato) vivono in quadretti di musica totale che sarebbe inappropriato definire 'neoclassica' o vintage in quanto capace di suggerire nuove direzioni e percorsi musicali di efficace e ambiziosa fusione stilistica, densi, sofisticati e poetici (oltre che un eccellente compositore e strumentista, Blake e' anche un ottimo cantante). Come scrive il sito dell'artista, 'Fear Not' e' dall'inizio alla fine, 'un album pieno d'amore e fatto con amore. L'antidoto alla paura'