PERNICE BROTHERSSpread The FeelingRecuperando qualche canzone da un progetto precedentemente abortito, il poliedrico e iperattivo Joe Pernice rimette finalmente in moto dopo nove anni di silenzio i Pernice Brothers con 'Spread The Feeling', album di inediti registrato tra Toronto, Boston e lo stato di Washington in collaborazione con il musicista e fonico Liam Jaeger: si tratta, nelle parole del bandleader, del disco più 'muscoloso' della sua discografia, cui hanno fornito un contributo sostanziale Bob Pernice, le chitarre dello stesso Jaeger, di Peyton Pinkerton e di James Walbourne (Pretenders, Rails), le batterie di Patrick Berkery e di Rick Menck e le voci degli ospiti speciali Neko Case e Pete Yorn. Tutto come prima? Non proprio, anche se ancora una volta le caratteristiche salienti di Pernice - la sua cura nella scelta delle parole e di melodie raffinate e cantabili che si appiccicano alle orecchie - sono presenti, come osserva il blogger americano Eric R. Danton, nei tre minuti impeccabili dell'iniziale 'Mint Condition' (in cui un delicato arpeggio jingle jangle lascia spazio a una densa miscela di chitarre, di battimani e di voci sovraincise), nella contagiosa 'The Devil And The Jinn' (con la voce della Case come surplus), nei riff incandescenti e nelle armonie vocali di 'Skinny Jeanne' e in una 'I Came Back' il cui intreccio tra chitarre acustiche, elettriche e dodici corde evoca, secondo Danton, la California dei tardi anni Sessanta. Un disco costruito con cura a dispetto della apparente nonchalance di Pernice, da gustare tutto d'un fiato nella speranza che non ci voglia così tanto tempo per dargli un seguito
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