Bassista provetto ai cui servizi ricorrono artisti come Shooter Jennings, Jessi Colter, Whitey Morgan, Tanya Tucker e tanti altri nonché produttore di diversi progetti nel suo home studio di Los Angeles noto come The Den, Ted Russell Kamp è anche un eccellente autore e interprete di canzoni che con 'Down In The Den' torna per la dodicesima volta a esprimersi come solista confermandosi una figura chiave della scena country/roots/Americana contemporanea. Oltre a cantare e a suonare il suo fedele basso, nelle maggior parte di queste nuove quattordici canzoni il musicista si cimenta anche con chitarre acustiche, tastiere, percussioni, dobro, banjo, trombone a tiro e tromba (il suo primo strumento, ereditato dal padre e conservato fino ad oggi) affidandosi per il resto ai contributi vocali e/o compositivi di Jon Schreffler, Matt Szlechetka, Bart Ryan, Brian Whelan, Jamie Douglass, Eric Heywood, Sarah Gayle Meech e Kirsten Proffitt. L'idea iniziale, ha spiegato lui stesso, era quella di realizzare un disco in perfetto stile Memphis Soul e a tinte gospel, come dimostrano pezzi come 'Hold On' e 'Saint Severin', ma poi l'album ha preso una piega più eclettica abbinando influenze r&b e di New Orleans a brani decisamente cantautorali come 'Hobo Nickel' (con Ted al banjo e il contributo di Brian Wright) e 'Stick With Me' (uno dei suoi primi brani suonati con la tecnica chitarristica del fingerpicking) mentre nella ironica 'Home Sweet Hollywood' è il grande amico Shooter Jennings a duettare con lui e la sentimentale e folkeggiante 'Take My Song With You' ospita la voce della coautrice Kirsten Proffitt. Come scrive il sito Bass Magazine, Kamp è un artista difficile da catalogare: 'Non è un bluesman, mon è un musicista country né un classico cantautore con la chitarra acustica. E' una combinazione di tutte queste cose messe insieme'.