SUDDEN OPERA

Cantautore e narratore, Pony Bradshaw (il cui vero nome di battesimo e' James) debutta sul mercato discografico con 'Sudden Opera' affidandosi alle mani esperti di produttori come Gary Paczosa (Alison Krauss, Dolly Parton), Shani Gandhi (Parker Millsap, Smooth Hound Smith) e Jedd Hughes (Emmylou Harris & Rodney Crowell). Ex militare che ha girato gli Stati Uniti in lungo e in largo, e che oggi risiede nell'area settentrionale della Georgia, usa molte immagini religiose e di vita on the road in canzoni che fanno subito drizzare le orecchie anche agli ascoltatori piu' smaliziati: enigmatico nella scrittura e solido nelle melodie, inaugura il disco con una 'Van Gogh' che e' 'in parte sogno, in parte fiction', e che detta il tono a una raccolta che gli appassionati di folk e Americana farebbero bene ad ascoltare con attenzione: il coro gospel di 'Sippi Sand' (il brano piu' autobiografico del disco), l'amara 'Ain't No Eden', la saltellante e organistica 'Didn't It Rain', la chitarristica ed elettrica 'Charlatan' (con un sound che ricorda gli Heartbreakers di Tom Petty), lo shuffle ombroso di 'Bad Teeth', la sognante 'Loretta', la turbolenta e orchestrale 'Gaslight Heart', la malinconica '10x10' (con un bell'intreccio di archi e pianoforte) e la conclusiva, spettrale 'Josephine' rivelano un talento poliedrico che ama la scrittura, la poesia e la pittura e idolatra Townes Van Zandt e Guy Clark senza farsi oscurare dalla loro ombra