IMAGINARY APPALACHIA

Il vocione profondo e rugoso da vecchio country singer del ventunenne canadese Colter Wall, insieme alle sue canzoni spoglie e incredibilmente evocative, hanno fatto del suo omonimo album di debutto prodotto da Dave Cobb uno dei dischi del 2017, per lo meno per gli appassionati di roots music americana ('Colter', ha detto senza mezzi termini Steve Earle, 'e' senza ombra di dubbio il miglior cantautore che abbia visto negli ultimi vent'anni'). 'Imaginary Appalachia', appena ristampato, e' il capitolo precedente della storia: un EP di sette brani (cinque registrati in solitaria, uno con la cantautrice Belle Plaine, un altro con la band Dead South) pubblicato nel 2015 su iniziativa del produttore Jason Plumb e dell'etichetta indipendente Young Mary's che metteva gia' in mostra la sua straordinaria capacita' di rivisitare e aggiornare il blues acustico e il country appalachiano sfoggiando una maturita' da cantastorie davvero sorprendente per la sua giovane eta'. Sono queste, da 'Sleeping On The Blacktop' a 'The Devil Wears A Black Suit And Tie', le incisioni che hanno segnato la svolta della carriera del 'nuovo Johnny Cash' (in precedenza Colter suonava in una rock band), spingendo Lucinda Williams a volerlo come spalla in un concerto al Ryman Auditorium di Nashville e Rick Rubin a metterlo sotto contratto come autore