Reduci da due eccellenti collaborazioni ('Freedom And Rain' del 1990, 'Ragged Kingdom' del 2011), June Tabor e la Oyster Band si sono riuniti nell'autunno dell'anno scorso per un tour britannico di quindici date battezzato'Fire & Fleet': lo stesso titolo hanno assegnato al loro nuovo album, oggetto ricordo in cui sei brani live recuperati da quei concerti si affiancano a quattro nuove registrazioni di studio (tutte di materiale tradizionale) effettuate presso il Rockfield Studio di Monmouth. L'eccezionale alchimia tra una delle voci più pure, calde,nobili e maestose del folk inglese e la dinamica, vigorosa band composta da John Jones (voce e melodeon), Alan Prosser (chitarre e voce), Ian Telfer (violino, tastiere e voce), Dil Davies (batteria), Al Scott (basso, mandolino e voce) e Adrian Oxaal (violoncello, chitarra e voce) si replica in classici come 'False True Love' (interpretato in passato anche dalla leggendaria Shirley Collins), 'Molly Bond' (già registrata da Jones, Prosser e compagni) e la celeberrima 'Lyke Wake Dirge' (nel repertorio anche di Pentangle e Steeleye Span), di cui June e gli Oyste rilasciando versioni impeccabili e coinvolgenti come le reinterpretazioni dal vivo di 'On One April Morning' (dall'album 'Aleyn' della Tabor) e 'Roseville Fair' di Les Barker. Ma June & band hanno anche stavolta altre carte da giocare, mostrandosi avventurosi e inventivi anche nella reinterpretazione originale di brani che appartengono alla storia del rock e non solo: succede con l'inarrivabile, commovente e asciutta rilettura di 'Love Will Tear Us Apart' già incisa su 'Ragged Kingdom'e che del disperato inno post punk dei Joy Division sviscera la meravigliosa melodia, con la ripresa dello standard soul 'The Dark End Of The Street' (famosa nelle versioni diJames Carr e Aretha Franklin, ma già interpretata tra i tanti anche da Ry Cooder, Moving Hearts e Richard and Linda Thompson e da questi stessi musicisti su 'Freedom And Rain') e con una straordinaria 'White Rabbit' (Jefferson Airplane), dimostrazione ulteriore del grande talento di musicisti che hanno le orecchie aperte e ampi orizzonti, ben oltre i limiti della musica tradizionale