SHAWANDA CRYSTALChurch House BluesCresciuta nella riserva indiana di Wikwemikong, situata in un'isola nella regione canadese dell'Ontario, Crystal Shawanda ha un passato di artista country di successo per la RCA ma solo in seguito ha trovato il modo di liberarsi di panni per lei scomodi e di esprimere al meglio la sua passione per la musica che le sta veramente a cuore, il blues: in 'Church House Blues', suo quarto album (e secondo per la True North Records di Bernie Finkelstein) registrato in diversi studi dell'area di Nashville, evoca la grinta e lo spirito di Etta James e di Koko Taylor, di Janis Joplin e di Beth Hart, proponendo dieci canzoni che rappresentano la sua spassionata dichiarazione d'amore alla musica di origine afroamericana. Un team di pregiati session men che comprende il grande Dave Roe (Johnny Cash, Yola, Cee-lo Green) al basso, le McCrary Sisters ai cori, Dana Robbins della band di Delbert McClinton al sax e Peter Keys dei Lynyrd Skynyrd alle tastiere (oltre al marito e coautore Dewayne Strobel alla chitarra), la accompagna in un affascinante viaggio nel corso del quale la ferocia della title track, la spinta propulsiva di 'New Orleans Is Sinking' e la determinazione di 'Rather Be Alone' si alternano a momenti quieti e contemplativi come 'Evil Memory', alla melodia decisamente radiofonica di 'Hey Love' e all'emotività di ballate agrodolci come 'When It Comes To Love' e 'Bigger Than the Blues', il cui effetto è amplificato da una voce potente ed evocativa, una vera forza della natura capace di scuotere e di proiettare ogni canzone in una dimensione superiore. 'Questo album', conferma lei stessa, 'rappresenta veramente chi sono. Tutte le canzoni riflettono aspetti differenti della mia personalità: non ho nulla da provare, voglio soltanto essere me stessa'
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