That'S What I Heard

'Funky, tosto e cool': così Robert Cray descrive il suo nuovo album 'That's What I Heard', che consolida il suo sodalizio con Steve Jordan (per la sesta volta alla console: era il 1999 quando i due lavorarono per la prima volta insieme al celebre 'Take Your Shoes Off' premiato da un Grammy) e paga tributo agli eroi del sessantaseienee musicista della Georgia nel campo del blues, del gospel, del soul e del rhythm&blues. E' stato proprio Jordan a ricercare volutamente, per questa nuova raccolta, le classiche e immortali sonorità dei primi dischi di Sam Cooke, mentre Cray - affiancato in studio dalla sua band che oltre a Jordan (batteria e percussioni) comprende Richard Cousins al basso, Dover Weinberg alle tastiere e Terence F. Clark alla batteria - ha voluto abbinare quattro composizioni nuove di zecca a reinterpretazioni di antichi brani altrui, passando dalla dolcezza di 'You're The One' (ripresa dal repertorio di Bobby 'Blue' Bland) a rarità del catalogo black music come 'My Baby Likes To Boogaloo' di Don Gardner e il grintoso Detroit Funk di 'Do It' (un gioiellino inciso da Billy Sha-Rae il cui chitarrista originale Ray Parker Jr, all'epoca un teenager, ha partecipato alla registrazione incrociando la sua sei corde con quella di Cray), dal gospel di 'Buying Ground' (un successo dei Sensational Nightingales che rievoca gli ascolti giovanili di Robert sullo stereo di casa) alla 'You'll Want Me Back' che Curtis Mayfield scrisse per Major Lance, mentre tra i pezzi originali del cantante e chitarrista spiccano il singolo 'Anything You Want' e 'To Be With You', scritta in memoria dell'amico Tony Joe White. 'In genere la gente tende a prestare attenzione prima di tutto al suo modo di suonare la chitarra', dice Jordan a proposito di Cray, 'ma credo che Robert sia anche uno dei migliori cantanti che abbia ascoltato in vita mia. Non solo per la sua tecnica e la sua abilità, ma anche per l'onestà e la sincerità che mette nelle sue interpretazioni'