Formidabile virtuoso degli strumenti a corda (oltre che eccellente cantante), titolare di una pregevole produzione solista nel campo dell'Americana e della roots music statunitense, collaboratore di musicisti come Steve Earle, Sam Bush, Emmylou Harris, Guy Clark, Tim O'Brien, Kate Rusby, Jimmie Dale Gilmore, Mary Gauthier, Robert Plant (nella Band Of Joy) e tanti altri, con il suo nuovo album Darrell Scott rende omaggio a uno dei suoi eroi musicali: 'Sono cresciuto ascoltando Hank Williams, dal momento che mio padre lo idolatrava', ha spiegato il musicista del Kentucky, 'e ne ho sentito l'intero catalogo dalla culla in poi riconoscendo ciò che il mio genitore amava in lui: parole poetiche ma pienamente comprensibili, oneste, commoventi e sofferenti, la possibilità di un perdono da parte di una donna, di se stessi o del Creatore. L'ho ascoltato attentamente'. 'Sono sempre stato colpito dal blues presente nelle canzoni di Hank', aggiunge a proposito dei nove brani che ha selezionato per questo progetto, 'quella meravigliosa mescolanza della tradizione nera e della musica dei bianchi poveri che hanno molto più in comune di quanto sembrerebbe distanziarli in termini di testi, voci e accordi'. Omaggiando non solo Williams ma anche suo padre Wayne, Scott ha voluto realizzare un album in cui 'prendendo in mano la mia chitarra ho percepito la presenza di Williams, quella di mio padre e del blues. Non ho voluto cantare o suonare come Hank, ma mi sono sforzato di restare fedele al suo spirito'. Lo ha fatto con una classe, un'eleganza, una convnzione e una finezza che fanno di questo disco un piccolo, irrinunciabile gioiello