BRIGHTER DAYS

Forse il piu' popolare interprete della 'sacred steel music' contemporanea che si abbevera alle fonti del gospel reinterpretandole con la chitarra pedal steel elettrica, Robert Randolph e' ormai un veterano della scena musicale americana: il suo nuovo 'Brighter Days', che ancora una volta si tuffa nelle sue radici gospel, e' un viaggio nella musica da chiesa con cui si e' formato durante l'adolescenza trascorsa a Orange, nel New Jersey, e si avvale della perfetta produzione di Dave Cobb, ormai mago riconosciuto dei suoni 'roots' cui si sono rivolti con successo artisti come Chris Stapleton, Sturgill Simpson, Brandi Carlile e Jason Isbell. Non si pensi tuttavia a un disco per puristi del genere, dal momento che Randolph ingloba come sempre nel suo stile blues, soul e funk scatenandosi alla pedal steel (uno stumento che pochi come lui sanno far cantare, piangere, urlare e lamentarsi): la sua Family Band composta dai cugini Danyel Morgan (basso) e Marcus Randolph (batteria) e dalla sorella Lenesha Randolph (voce) lo aiuta a cogliere lo spirito e l'essenza di brani che, come l'iniziale, gioiosa 'Baptize', creano una connessione diretta tra l'estasi religiosa e quella musicale, mentre Cobb - sempre attento alle performance vocali degli artisti con cui lavora - amplifica il calore, la profondita' e le sfumature della voce di Robert nei nove brani originali della raccolta e nella eccellente cover di 'Simple Man', blues contemplativo che appartiene al repertorio degli Staple Singers. 'In qualche modo tutte queste canzoni rimandano al nostro punto di partenza, quello di una famiglia e di un gruppo musicale che arriva dalla Chiesa ma che vuole entrare in contatto anche con il pubblico che oltre al gospel ama il rock, il blues e la musica soul', spiega Randolph a proposito di 'Brighter Days'. 'Negli anni', aggiunge, 'ho imparato a scrivere canzoni che hanno radici gospel e un contenuto spirituale, come la grande musica di gente come i Four Tops, i Temptations e Ray Charles. Non vogliamo imitare ne' loro ne' nessun altro, ma e' quello che il feeling che vogliamo evocare'