Touch My Soul

Erano quasi vent'anni che il figlio di Aaron Neville non pubblicava un disco a suo nome (continuando nel frattempo a essere coinvolto in vari progetti e a pubblicare musica con il suo gruppo Dumpstaphunk), ma "Touch My Soul" suona come il proseguimento di un lungo discorso: la musica di New Orleans continua a scorrergli nelle vene e traspira da tutti i pori di un disco che può essere letto come una lettera d'amore alla Crescent City ma anche come la celebrazione del tragitto umano, spirituale e artistico percorso in quarant'anni di carriera dal cantante, autore e polistrumentista della Louisiana. Membri di famiglia come papà Aaron e zio Cyril, assieme a nomi di spicco come Bonnie Raitt, Michael McDonald, Doyle Bramhall II e Trombone Shorty lo aiutano ad allestire un disco che trasmette sentimenti di gioia ma anche di dolore e che contiene una cover di "This Must Be The Place" dei Talking Heads