PEACH

Antico e moderno si incontrano nel terzo album delle Larkin Poe, un disco fondato sul blues e sulle musiche americane delle radici, coraggiosamente rielaborate e reinventate per approdare a qualcosa di nuovo e diverso. E se il pezzo iniziale, una cover di 'Come On In My Kitchen' di Robert Johnson, punta sulla semplicita' e sulla naturalezza di un arrangiamento a base di chitarra slide, banjo e splendide armonie vocali, sono poi titoli come 'Look Away' e 'Freedom' a rimescolare le carte incorporando ritmi 'industrial' e suoni campionati. Non si pensi pero' a un pastrocchio senza capo ne' coda, anche se alcune reinvenzioni (la celeberrima 'Black Betty' dei Ram Jam rivista in chiave elettronica e minimale) sono decisamente radicali: le sorelle Rebecca e Megan Lovell mostrano di sapere il fatto loro sia quando evocano il Delta degli anni Trenta in 'Pink & Red' e in 'John The Revelator', sia quando si lanciano in un college rock come 'Wanted Woman - AC - DC', non distante - sottolinea Scott Bampton sul sito Rock And Blues Muse - da certe cose dei Black Keys, prima del finale affidato alla ipnotica 'Tom Devil' dove il canto delle Larkin Poe diventa ancestrale e quasi ultraterreno. Le 'sorelline degli Allman Brothers' (come le ha battezzate qualcuno) sfoggiano con orgoglio le loro origini sudiste e georgiane, in un disco che regala un nuovo significato alla parola 'crossover', un album in cui, come scrive Blues Rock Review, 'le Lovell sembrano prendere il meglio di tutto cio' che amano e amalgamarlo per realizzare qualcosa di unico e bello'