MEET ME AT THE RIVER

Il quinto album di Dawn Landes, trentasettenne cantautrice di Louisville, Kentucky, e' per sua stessa ammissione il suo disco 'nashvilliano'. Con Fred Foster, gia' collaboratore di icone come Dolly Parton, Roy Orbison, Merle Haggard e Kris Kristofferson alla console, Dawn (che in passato ha collaborato con gente come Sufjan Stevens, Norah Jones e Bon Iver) si e' messa in testa di confezionare stavolta una raccolta retro-country: ma anche affidandosi alla sapienza di alcuni dei migliori session men del genere residenti nella Music City non puo' tradire la sua identita' piu' moderna e versatile, come dimostra subito un pezzo come 'Traveling'. Quello di 'Meet Me At The River' non e' dunque Nashville classico, ma un country folk dalle tonalita' prevalentemente pastorali ingentilito da una voce limpida e brillante (ascoltate la deliziosa 'Why They Name Whiskey After Men' o la ballata 'Old Memories'); il dna nashvilliano emerge piuttosto nella morbida 'Wind And Rain' o nella conclusiva 'I Don't Dance', dove la Landes duetta con la leggenda country ottuagenaria Bobby Bare, mentre il valzer 'countrypolitan' di 'My Church' e il vigoroso arrrangiamento d'archi di 'What Is The Color Of The Soul Of Man' veicolano messaggi politici e molto contemporanei