RIFLES & ROSARY BEADS

'Fucili e grani di rosario': gia' dal titolo il nuovo album di Mary Gauthier evoca il mondo sotterraneo e controverso che popola le canzoni della cinquantacinquenne cantautrice di New Orleans, poetessa degli emarginati e dei dimenticati che ha scritto queste undici canzoni con veterani di guerra americani segnati dalla terribile esperienza che hanno vissuto (la Gauthier e' una dei tanti musicisti che hanno partecipato al programma 'Songwriting With: Soldiers', incontri periodici tra veterani e cantautori da cui sono scaturite oltre quattrocento canzoni). Il processo di scrittura e' stato, per molti partecipanti, terapeutico (si parla, in proposito, di 'crescita postraumatica') e, assumendo il punto di vista dei suoi coautori, Mary ha saputo donare profonda commozione, empatia e partecipazione a canzoni dolorose ma per una volta non autobiografiche: brani come 'Soldiering On', 'Bullet Holes In The Sky', la title track e 'Iraq' (il cui tema sono le molestie sessuali a una soldatessa da parte dei suoi commilitoni) sono 'ingannevolmente semplici ed emotivamente complesse', e la Gauthier le sa rendere incredibilmente toccanti con il suo stile folk asciutto e profondo.'Non sapendo nulla di cose militari, ero terrorizzata dalla paura di mandare tutto all'aria', ha confessato l'artista. 'Ma alla fine sono stata in grado di sedermi a un tavolo con calma accanto ai veterani, aiutandoli ad articolare senza timore la loro sofferenza. L'esperienza mi ha scioccato, ma mi ci sono affezionata'. La cantautrice, del resto, ha spesso raccontato che sono stati la musica e la scrittura delle canzoni a salvarle la vita, e lo stesso accadra' probabilmente ai suoi occasionali partner: 'Quel che fanno le canzoni migliori e' di aiutare ad esprimere l'indicibile, rendere visibile l'invisibile, creare una risonanza cosicche' le persone (incluse il cantautore) non si sentano sole'