Blindsided

Dodicesimo album solista di Mark Erelli, quarantacinquenne cantautore di Boston, nelle sue stesse parole 'Blindsided' scava lo stesso territorio aspro ma emotivamente pregnante di 'Bring The Family' di John Hiatt o di 'Nick Of Time' di Bonnie Raitt, 'contemplando la delicata tensione esistente tra amore e impegno, fede e famiglia, disillusione e speranza'. 'Non si tratta però', aggiunge, 'di una confessione sul lettino del terapeuta ma di rock and roll in cui prendo felicemente spunto da miei eroi come Tom Petty e John Prine'. Con il basssista Zachariah Hickman (produttore del disco) Erelli ha deciso di voltare pagina, recandosi a Nasvhille per cogliere gli umori della 'Music City' e registrare assieme a una band di prim'ordine comprendente il batterista Jamie Dick (Rhiannon Giddens, Our Native Daughters), il chitarrista Sadler Vaden (Jason Isbell, Josh Ritter) e il tastierista Kai Welch (Molly Tuttle, Kacey Musgraves), cui si aggiungono in metà dell'album un quartetto d'archi e voci di supporto: le undici canzoni che ha completato in studio rappresentano la colonna sonora di un suo nuovo approccio all'arte di scrivere canzoni e sfociano in un sound appassionato e vitale, molto meno folk di certe sue cose passate ma elettrico, rock e zeppo di 'ganci' melodici che lasciano subito il segno bilanciando la sua naturale esuberanza con la saggezza che è il frutto di venti anni di carriera sviluppatasi in tanti dischi e molteplici collaborazioni in titoli come la stessa 'Blindsided'(robusto midtempo dal sapore bluesy e dal ritornello vincente) e 'A Little Kindness', un solare rock screziato di country che coniuga Petty e Fleetwood Mac con mirabile equilibrio