Costretto in casa, come tutti, dal diffondersi del Covid-19, Joe Ely non è rimasto con le mani in mano e con la moglie Sharon si è messo a fare ordine tra i suoi taccuini e tra i file archiviati nel suo computer, mettendo al setaccio le canzoni rimaste nei cassetti nel corso degli anni e registrando in tempi rapidi un disco che finalmente lo rivede tornare in pubblico dopo cinque anni di silenzio discografico. Così ha preso forma 'Love In The Midst Of Mayhem', 'instant record' dal titolo significativo ('Amore nel mezzo del caos') composto da dieci pezzi che in parte hanno origine negli anni Settanta e Ottanta ( 'All You Are Love', scritta con gli altri Flatlanders Jimmie Dale Gilmore e Butch Hancock, risalirebbe invece al 2012), ripresi in mano e completati per un progetto che suona assolutamente organico, coerente e uniforme a dispetto della sua origine. Lo compongono brani profondi, intensi e cantautorali intesi come altrettanti messaggi d'amore e di incoraggiamento al mondo piegato dalla pandemia : come scrive il sito Americana Highways, nel disco si susseguono 'canzoni di conforto ('Soon All Your Sorrows Will Be Gone', 'Don't Worry About It', 'There's Never Been'), canzoni di affetto ed emozione sfrenata ('Your Eyes', 'All You Are Love' e 'Cry'), canzoni di introspezione ('Garden Of Manhattan', 'A Man And His Dog', 'Glare Of Glory') e di tenace ottimismo ('You Can Rely On Me')' suonate in chiave prevalentemente acustica ma con i contributi a distanza di musicisti come i chitarristi Mitch Watkins, Rob Gjersoe e Bradley Kopp, i bassisti Roscoe Beck, Glen Fukunaga, Gary Herman e Jimmy Pettit, i batteristi Pat Manske, Davis Mc Klarty e Steve Meador (alle percussioni siede talvolta lo stesso Joe) e i tastieristi Reese Wynans, Bill Ginn e Joel Guzman (anche alla fisarmonica, protagonista di diversi brani). Prevale ovviamente l'umore della ballata pensosa e riflessiva, tra folk, country e tex mex, tra la semplicità rassicurante di 'A Man And His Dog', il valzer gentile di 'You Can Rely On Me' e il pianoforte assorto di 'Your Eyes', anche se in 'Cry' e 'Glare of Glory' c'e' spazio anche per qualche vigorosa e salutare fiammata elettrica. 'L'album è venuto fuori in fretta, ma allo stesso tempo ha avuto una lunga gestazione', ha spiegato il grande texano di Lubbock. 'Di solito, quando ne creo uno, cerco di seguire una storia. Questa volta ho seguito un'emozione'