COODER, RYPRODIGAL SONGenere: Folk Etichetta: FANTASY Anno: 2018 Supporto: CD
E' stato il figlio di Ry Cooder, Joachim (batterista che lo accompagna stabilmente dal vivo e in studio) a convincere il padre a rinunciare, per una volta, ai suoi amati 'concept album' ricchi di ospiti per tornare a cantare e suonare mettendosi al centro della scena: e' quel che accade in 'Prodigal Son', un disco (il primo in sei anni del grande musicista ed etnomusicologo californiano) che torna alle radici del blues e soprattutto del gospel (come ai tempi degli storici 'Into The Purple Valley' e 'Boomer's Story') per offrire 'un commento sulla nostra malandata condizione morale'. Passato e presente, storia e attualita' si intrecciano dunque in una collezione di undici canzoni che affiancano composizioni originali di Cooder a brani di Blind Willie Johnson, Blind Roosevelt Graves, Stanley Brothers e Pilgrim Travelers (in repertorio titoli famosi come 'Nobody's Fault But Mine', resa ancora piu' spettrale dal suono di una tromba campionata): asciutto ed essenziale (Ry e Joachim suonano quasi tutto da soli), il disco e' un dialogo con i morti che funziona come un monito ai vivi (come scrive Claudio Todesco su Rockol), una riflessione sui temi cari al musicista come immigrazione ('Everybody Ought To Treat A Stranger Right'), redenzione, poverta', avidita', oppressione, perdita di valori e scomparsa della vecchia America, appoggiati a uno stile folk blues ricco di groove e di funk (si ascolti 'Shrinking Man') di cui Cooder, con la sua voce profonda, strascicata e quasi recitante e la sua maestria negli strumenti a corda e' un formidabile ed inimitabile esponente (mentre Joachim lo aiuta a modernizzare il suono con accorgimenti produttivi sempre intriganti e sorprendenti). Evocativo, ricco di storia, di cultura, di osservazioni acute e penetranti, di grande musica. Un ennesimo trionfo artistico track list
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