COLLINS SHIRLEYHeart'S EaseRiportata all'attenzione del pubblico quattro anni fa dall'eccellente e sorprendente 'Lodestar' (che interrompeva un silenzio discografico durato ben 38 anni!), a 85 anni la first lady del folk revival inglese Shirley Collins vive una nuova e inattesa giovinezza artistica ('Ho sprecato tutti questi anni senza cantare, e ora devo recuperare un po' del tempo perduto!'). Come il suo predecessore, 'Heart's Ease' è nato in stretta collaborazione con Ossian Brown (Cyclobe, Coil), artista multiforme votato alla sperimentazione e ai suoni elettronici e postindustriali ma anche sinceramente appassionato di musica tradizionale e fan genuino della Collins, alla cui musica la sua produzione aggiunge atmosfere e sonorità contemporanee ma mai intrusive che gettano un ponte tra passato e presente. ''Lodestar' non era male, ma quando lo ascolto a tratti mi sembra un poco incerto', ha spiegato Shirley. 'Dovetti registrarlo a casa perché mi sentivo troppo nervosa per cantare di fronte a qualcuno che non conoscevo. Stavolta ero molto più rilassata anche se mi sono recata in uno studio di registrazione' (il Metway di Brighton). Questa riconquistata fiducia nei suoi mezzi espressivi appare evidente in un disco più avventuroso nei suoni e nel repertorio, che aggiunge a brani folk ripresi dalla tradizione inglese e americana quattro pezzi originali, due dei quali rielaborano testi scritti dal primo marito Austin John Marshall (un artista grafico e poeta che produsse diversi dei suoi album e che nel 1964 la istigò a lavorare con Davy Graham nello straordinario e pionieristico 'Folk Roots, New Routes'). Altri ricordi di famiglia affiorano in 'Locked In Ice', scritta dal figlio della sorella Dolly, Buz, mentre in pezzi noti ai tradizionalisti come la marinara 'The Merry Golden Tree', la gentile e ipnotica 'Barbara Allen', 'Canadee-i-o' (celebre nella versione di Nic Jones) e 'Wondrous Love' (appoggiata su un intreccio molto americano di slide) la Collins ci ricorda della sua straordinaria capacità di calibrare pathos drammatico e leggerezza di tocco confermandosi maestra del canto puro, cristallino, quasi colloquiale e senza fronzoli. Capace ancora di sorprendere, come nel finale sperimentale di 'Crowlink', ispirata da un sentiero che domina il canale della Manica e in cui Shirley canta su un suggestivo tappeto sonoro composto dalla ghironda di Brown, da pattern elettronici e da registrazioni sul campo di onde e uccelli marini effettuate da Matthew Shaw (nel cast di musicisti spicca anche il nome dell'eccellente chitarrista americano Nathan Salsburg, collaboratore di Joan Shelley e di James Elkington) track list
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