REFUGE

'Nell'autunno - inverno del 2016', scrive Luka Bloom sul suo sito, 'il mondo e' sembrato diventare un luogo brutale e fragoroso. Gente che soffre a causa della guerra, della mancanza di una casa da abitare, dei cambiamenti climatici. La gente reagisce a queste cose in maniera diversa. Io ho cercato rifugio nelle canzoni, scrivendone di nuove, imparandone altre e rivisitandone di vecchie'. Inizialmente il folk singer e cantautore irlandese sentiva nelle sue orecchie 'cori, archi e trombe', ma poi ha deciso di privilegiare la stringatezza e la spontaneita' di questi undici brani registrati con John Fitzgerald e masterizzati da Brian Masterson che davvero confortano e scaldano il cuore. Luka rivisita la sua splendida 'City Of Chicago' (celebre nella versione del fratello maggiore Christy Moore), rende omaggio al suo maestro riconosciuto Leonard Cohen e offre una versione spettrale e intensa del famoso traditional 'Wayfaring Stranger', aggiungendo al repertorio nuove canzoni che parlano di guerra, morte, perdita e proteste dei nativi americani, rendendo omaggio all'artista e attivista indigena australiana Miriam Rose e alla violoncellista Jacqueline Du Pre mentre 'I Still Believe In Love', scrive il giornalista televisivo Carl Corcoran', 'e' una sublime conversazione tra la voce rivestita di miele di Luka e la sua caratteristica (e perfettamente registrata) chitarra Lowden'