BIGGER

Silenziosi, sul mercato discografico, da ben otto anni (per questioni personali e pubbliche: il crollo di un palco che nel 2011 ha fatto purtroppo delle vittime tra gli spettatori), l'avvenente Jennifer Nettles (voce solista) e il poliedrico Kristian Bush (voce, chitarra acustica e mandolino) alias gli Sugarland tornano in azione con il loro sesto album: un disco, 'Bigger', che li ripropone tra i pezzi grossi del country pop mondiale in grado di giocarsela alla pari con colleghi come Keith Urban. La loro capacita' di fabbricare melodie cantabili e ritmi effervescenti riemerge appieno in pezzi come il dance rock 'On A Roll' (con tanto di intermezzo rappato) e l'easy country di 'Lean It On Back'. Il country nashvilliano viene sovente modernizzato con un accorto uso del programming, e i due non si fanno problemi a cercare di allargare il mercato di riferimento includendo persino elementi di reggaeton in 'Let Me Remind You' e virando decisamente verso il pop in 'Babe' (scritta da Taylor Swift, che ci mette anche la voce) e nella power ballad 'Love Me Like I'm Leaving'. Ma in scaletta ci sono anche pezzi piu' seriosi come la tenebrosa 'Birds In A Cage' (che affronta il tema dell'oppressione religiosa), la commovente ballata dai profumi irlandesi 'Tuesday's Broken' (che evoca le tragiche, recenti sparatorie nelle scuole americane) e l'acustico, stringato inno alla maternita' di 'Mother'. Il potente 'twang' che caratterizza la voce della Nettle e il virtuosismo di Bush nell'uso degli strumenti a corda fanno il resto: come scrive Jewly Hight di NPR, con 'Bigger' i Sugarland 'hanno trovato il modo di stare in contatto con il pubblico e con il mondo circostante, ampliando i loro orizzonti'