Scrittore, cantautore e performer che vanta schiere di estimatori nel gotha della canzone (Bob Dylan e Tom Waits tra tutti), della politica e delle élite intellettuali, il texano di origini ebree e chicagoane Kinky Friedman fa seguito al meditativo, asciutto ed acustico 'Circus Of Life' dello scorso anno (che interrompeva un silenzio discografico durato ben quarant'anni) con un album concepito, a suo dire, per essere ascoltato in radio dagli estimatori del genere 'Americana' e del country. Prodotto, arrangiato e suonato dal vecchio compare Larry Campbell - virtuoso chitarrista, polistrumentista e cantante per anni alla corte di Dylan (e collaboratore, tra gli altri, di Levon Helm, Little Feat e Willie Nelson) - 'Resurrection' ha come fiore all'occhiello la presenza proprio dell'ottuagenario Willie nella title track, impagabile duetto ('suona come se Woody Guthrie e Cisco Houston stessero facendo un viaggio im macchina insieme', è la descrizione dell'autore) che da solo varrebbe l'acquisto del disco: ma è solo uno dei tanti gioiellini che si annidano in una raccolta in cui, a 75 anni, Friedman, dotato di una scrittura originale e inconfondibile e di una voce grezza e roca, sfoggia uno smalto sorprendente, capace di commuovere e divertire, stimolare l'intelletto e coinvolgere con la sua inconfondibile, poetica e surreale ironia, in pezzi come 'Mandela's Blues', che celebra il lungo cammino verso la libertà del leader dell'anti apartheid sudafricano (lui stesso un fan di Friedman) o come 'Me & Billy Swan' in cui torna a rivisitare la Music Row nashvilliana degli anni Settanta ai tempi d'oro dell'outlaw country di cui fu uno dei grandi pionieri. Non c'è un solo pezzo debole, nelle undici tracce della raccolta, tra la dolente 'A Dog In The Sky' dedicata al suo amato cane e una 'Carryin' The Torch' che - parola di Kinky - 'ricorda le prime cose di Hank Williams': la collaborazione con Campbell e con il ventitreenne Doc Elliott, che fa da seconda voce e ha fornito il suo apporto alla scrittura di quattro brani, contribuiscono a questa ulteriore, clamorosa 'resurrezione' di più uno dei personaggi più singolari, affascinanti, acuti e inetichettabili della cultura americana degli ultimi cinquant'anni