'Un disco per te, per noi, per tutti', scrive Fabrizio Poggi nelle note di presentazione del suo nuovo album su etichetta Appaloosa 'For You', ispirato a tre eventi topici della storia afroamericana e non solo come il celebre discorso 'I have a dream' che Martin Luther King tenne il 28 agosto 1963 sui gradini del Lincoln Memorial di Washington, la marcia di protesta da Selma a Montgomery, in Alabama, che il 21 marzo del 1965 venne soffocata nel sangue dalla Guardia Nazionale e il rifiuto di Rosa Parks di cedere il posto sull'autobus a un passeggero bianco, il 1° dicembre del 1955 nella stessa Montgomery. 'Tre momenti epici il cui profondo significato, espressione di valori universali, è ancora oggi, con il movimento #blacklivesmatter e il caso George Floyd, drammaticamente valido'. Affidandosi per la prima volta a un produttore esterno, il compositore e polistrumentista Stefano Spina con il quale collabora da tempo, l'armonicista e cantante italiano di fama internazionale intraprende con questo disco dal sapore quasi cinematografico un affascinante percorso che, mischiando composizioni originali e standard senza tempo, parte dal blues, dallo spiritual e dalle antiche work songs afroamericane per arricchirsi di sorprendenti sfumature folk, jazz, rock ed etniche. Un'opera poetica, importante, appassionata e autentica da parte di un musicista che nel 2018, con l'album 'Sonny & Brownie's Last Train', è stato candidato ai Grammy Awards nella sezione dedicata al blues e in cui Poggi (voce, armonica, ukulele e chitarra acustica) è affiancato da Stefano Spina (batteria, piano, tastiere, basso elettrico), Arsene Duevi (chitarra classica e voce), Enrico Polverari (chitarra acustica ed elettrica), Giampiero Spina (chitarra elettrica), Tullio Ricci (sax), Luca Calabrese (tromba), Tito Mangialajo Rantzer (contrabbasso), Pee Wee Durante (organo), Stefano Intelisano (piano) e dalle voci di Laura Cerri, Elena Garbelli, Franca Lucarelli, Veronique Mangini, Massimo Minardi, Marco Mutti, Marilisa Rotondo, Simone Scarsellini, Ilaria Scola, Rossana Torri e Mauro Vantadori