THEY CALL ME MUD

In 'They Call Me Mud', registrato ai Joyride Studios di Chicago, Mud Morganfield rende omaggio all'augusto padre Muddy Waters recuperando dal suo illustre catalogo 'Howling Wolf' e 'Can't Get No Grinding'. E' lui stesso, invece, a firmare le altre dieci composizioni della raccolta, 'un buffet blues dove c'e' qualcosa per tutti' come scrive il coproduttore Rick Kreher nelle note di copertina: il funky blues incisivo della title track, il rock blues di 'Who's Fooling Who?' (con Studebaker John all'armonica e Mike Wheeler alla chitarra), il Chicago blues di 'Walkin' Cane' e 'Rough Around The Edge', la cover di '48 Days' (in cui Billy Flynn fa le veci del grande Jimmy Johnson alla chitarra), il funk di '24 Hours' (ancora con la chitarra di Wheeler sugli scudi), il ritmo Stax di 'Oh Yeah' e il jazz strumentale 'Mud's Groove' (con Billy Branch all'armonica). Sumito Ariyo Ariyoshi al pianoforte, E.G. McDaniel al basso e Melvin 'Pookie Stix' Carlisle alla batteria completano lo stellare cast dei musicisti, mentre la figlia di 'Mud' Lashunda Williams duetta con papa' in 'Who Loves You'