LEIGH BRENNENAIN'T THROUGH HONKY TONKIN' YETInondato di violini a tutto spiano, una steel guitar, una spruzzata di cori celestiali e sostenuto dalla sua voce calda ed espressiva, l'ultimo album di Brennen Leigh è una rivelazione ricca di emozioni. Radicato nel country d'annata, ''Ain't Through Honky Tonkin' Yet'' è un omaggio inequivocabile, intriso di birra e di lacrime, a un'epoca in cui i pianti hard-country irrompevano dalle radio. "Sono innamorata dell'idea della vera Nashville", dice Leigh. "L'idilliaca età dell'oro, che per me si colloca intorno al 1967, 1968, a causa dell'alchimia, dell'esplosione che si è verificata, con i migliori cantautori di musica country di sempre, i migliori cantanti della musica country". Le radici country dell'album sono profonde, con ospiti come Marty Stuart e Rodney Crowell e una formazione di musicisti di prim'ordine, eppure ogni brano vola con abbandono. Con testi riflessivi e incisivi e melodie vibranti in primo piano, Leigh è riuscita a creare un gioiello moderno, onorando al contempo la duratura epoca d'oro della musica country. track list
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