Registrato ai Real World Studios di Peter Gabriel, nel Wiltshire inglese, "In The Real World" conferma in Eric Bibb un trovatore contemporaneo capace di proiettare nelle tematiche e nelle sonorità del 21° secolo il blues e il folk tradizionale. Prodotto, arrangiato e mixato da Glen Scott, il disco fotografa perfettamente la continua evoluzione del settantatreenne cantautore newyorkese: "C'è un'integrità, in 'In The Real World', che mi commuove", ha spiegato lui stesso. "Sembra che Glen Scott e io siamo riusciti a raggiungere una pietra miliare, nel corso di questo viaggio che ci vede collaborare. Musicalmente, l'album assomiglia a un autoritratto perché rappresenta in maniera fedele le mie influenze. Tematicamente, riguarda le connessioni tra me, te e noi. Riguarda il mondo che ci siamo costruiti con le nostre mani e quello a cui aspiriamo". La tranquillità e le bellezze naturali dei Real World Studios e il senso di ospitalità del suo staff hanno modellato la natura introspettiva e tranquilla del disco: "Abbiamo lavorato con un fonico straordinario, Katie May, e se dovessi descrivere le session con una sola parola userei il termine 'flusso'. Ciò che mi risulta particolarmente gradevole è la preminenza della mia chitarra, e tutti i musicisti coinvolti hanno fornito grandi contributi". Alle sedute di registrazione, oltre allo stesso Scott (basso, percussioni, chitarra elettrica, synth e cori) hanno partecipato Robbie McIntosh (chitarra elettrica e slide), Paul Robinson (batteria), i coristi Emilia Franklin, Shaneeka Simon, Johnathan L Mongi ed Emmanuel Enwokeforo e Lily James, protagonista di un duetto con Bibb