WHITE BUFFALOOn the Widow's WalkCantante, autore, chitarrista e narratore impostosi gradualmente sulla scena della musica americana contemporanea con sei album di crescente qualità e popolarità, Jake Smith alias The White Buffalo continua a sviluppare un progetto artistico assolutamente originale con il nuovo disco 'On The Widow's Walk', affidato alla produzione di Shooter Jennings che vi suona anche pianoforte e tastiere affiancato dallo stesso Smith alla fedele chitarra acustica, da Christopher Hoffee al basso e alle chitarre elettriche e da Matt Lynott alla batteria: gli undici brani raccolti nella collezione sono altrettanti racconti dark, tragici e romantici che il musicista nato in Oregon e cresciuto in California espone con la sua voce dall'inconfondibile e potente timbro baritonale (che, scrive Francesco Sicheri sul magazine Guitar Club, 'convoglia la sensibilità di Bob Dylan e la forza d’urto di Richie Havens') inglobando come sempre in uno stile musicale tutto suo punk e Americana, folk tenebroso e trascinante rock and roll. La spontaneità delle sue performance e la qualità narrativa dei testi - veri e propri mini film dalle vivide immagini in movimento non a caso utilizzati più volte in serie televisive di successo - sono sempre alla base della sua arte e in particolare di un disco che in origine avrebbe dovuto essere un album concept (il titolo fa riferimento ai balconi su cui le donne di marinai, pescatori e navigatori aspettavano, spesso invano, il ritorno dei loro uomini) e che anche nella sua stesura finale e meno strutturata conserva alcuni temi dominanti (ricorrono gli elementi dell'acqua e dell'oceano, la contrapposizione tra Madre Natura e tecnologia, gli interrogativi su ciò che accade quando l'essere umano perde il controllo della sua coscienza morale). Brani come 'The Rapture' (una canzone con la quale, ha spiegato Smith, 'ho voluto confondere le linee di separazione tra uomo e animale, analizzando la tensione esistente tra le costrizioni morali e la malvagità libera di esprimersi senza freni') raccontano di un artista singolare e amante dell'avventura, che in Jennings ha trovato l'alter ego giusto capace di scegliere i colori strumentali e gli arrangiamenti più azzeccati in funzione di un album che per la prima volta suona come un vero lavoro di gruppo, un disco dalle sonorità organiche e naturali registrato in presa diretta nell'arco di appena sei giorni track list
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