TEDESCHI TRUCKS BANDSIGNSGenere: Blues Etichetta: CONCORD Anno: 2019 Supporto: CD
Attesa in Italia per due concerti ad aprile, la spettacolare band di dodici elementi guidata da Susan Tedeschi e Derek Trucks sforna il suo quarto album di studio, registrato come sempre negli Swamp Raga Studios che la coppia ha allestito presso la sua abitazione a Jacksonville, in Florida. Lo stesso Trucks lo ha coprodotto insieme a Bobby Tis e a Jim Scott, noto per avere lavorato con i Rolling Stones e con Tom Petty, e la presenza nel disco di Doyle Bramhall II e di Oliver Wood (Wood Brothers) nonche' di Warren Hayes e del percussionista Marc Quinones (gia' con lui nella Allman Brothers Band) aggiunge sapori forti e inconfondibili a un sound che ancora una volta mescola sapientemente r&b, gospel e jazz con molteplici sfumature di blues. 'Questo e' il primo disco che, riascoltandolo, mi riporta alla mente un momento ben preciso, toccando un nervo scoperto', ha spiegato Derek riferendosi alla perdita recente di suo zio Butch Trucks e di Gregg Allman, elementi cardine della sua allargata famiglia musicale. A loro, ad altri amici e colleghi scomparsi di recente come Leon Russell e B.B. King ma soprattutto a Col. Bruce Hampton, guida spirituale e mentore di molti musicisti della Tedeschi Trucks Band, e' ispirata e dedicata la commovente elegia finale di 'The Ending' per sole chitarra acustica, slide e voce, mentre un pezzo come 'Shame', contraddistinto da numerosi cambi di tempo e da un dinamico arrangiamento fiatistico, non rifugge dal riflettere amaramente sull'intolleranza e le divisioni abissali che avvelenano di questi tempi la societa' americana e il mondo intero. Lo spirito ottimista e le vibrazioni positive di cui la band e' da sempre portatrice tornano invece alla ribalta in brani come 'Hard Case', groove soul e fiatistico con una formidabile performance vocale della Tedeschi e uno stupendo fraseggio di Trucks alla slide, in 'I'm Gonna Be There' e in 'Strenghten What Remains', mentre l'iniziale 'Signs (High Times)' pulsa a ritmo di funky e 'They Don't Shine' rievoca i Creedence di 'Proud Mary'. Attentissimi alle qualita' delle loro produzioni, Derek e Susan hanno voluto registrare 'Signs' su nastro analogico due pollici usando la loro console Neve insieme a un registratore Studer degli anni '70 per assicurare al disco un calore e una ricchezza timbrica che ricorda le migliori registrazioni analogiche del passato track list
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