ROBERTSON ROBBIESINEMATICGenere: Rock Etichetta: UNIVERSAL Anno: 2019 Supporto: CD
Il titolo del nuovo album di Robbie Robertson (il primo dopo otto anni di silenzio) evoca lo stretto rapporto che il musicista canadese ha sempre coltivato con il cinema e in particolare con quello di Martin Scorsese: alcune delle canzoni traggono infatti ispirazione da recenti progetti cinematografici in cui il compositore, cantante e chitarrista e' stato coinvolto (il nuovo lungometraggio del regista italo-americano 'The Irishman' e il documentario 'Once Were Brothers: Robbie Robertson And The Band'), e si intersecano nel disco con brani che per la prima volta assumono contorni decisamente piu' autobiografici, innescati dalla scrittura della autobiografia 'Testimony' pubblicata nel 2016. Assistito da un cast di primissimo ordine, che oltre a un trio base composto dal bassista Pino Palladino, dal batterista Chris Dave e dal tastierista Martin Pradler (che si e' occupato anche dei missaggi) include ospiti di grido come Van Morrison (un vecchio amico con cui aveva gia' iniziato a collaborare ai tempi della Band), Derek Trucks, Glen Hansard, Dolye Bramhall II, Citizen Cope, Jim Keltner e Howie B, Robertson crea arrangiamenti raffinati, densi e stratificati che non rinunciano alle tenebrose pulsazioni elettroniche tipiche della sua ultima produzione aggiungendovi il tocco essenziale e inconfondibile della sua chitarra elettrica e melodie dal respiro fortemente suggestivo in pezzi come 'I Hear You Paint Houses' (con la voce inconfondibile di Morrison), la nostalgica e commovente 'Once Were Brothers' (che ricorda i tempi gloriosi con la Band), 'Dead End Kid' e 'The Shadow' (che evocano la sua adolescenza a Toronto e il tempo trascorso da bambino con l'orecchio incollato alla radio), 'Beautiful Madness' (che si ispira a un film del 1956 di Nicholas Ray e ai tempi 'selvaggi' che Robbie e Scorsese vissero tra fine anni Settanta e inizio Ottanta quando condividevano una casa a Hollywood), la speranzosa 'Let Love Reign' (molte le assonanze con l'ultimo Peter Gabriel) e lo strumentale conclusivo 'Remembrance' dedicato all'amico scomparso e cofondatore della Microsoft Paul Allen. Robertson, che ha anche realizzato dei dipinti per ciascun brano del disco, racconta di avere individuato un percorso che lega tra loro i tredici brani: 'idee di canzoni che trattano di cose belle e violente e di ossessioni che hanno cominciato a ruotare turbinosamente insieme come in un film. Se segui quel suono, comincia a prendere forma davanti alle tue orecchie' track list
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