DUNGENESS

Il disegno di copertina rimanda a certe copertine degli anni Settanta, e alcune sonorita' del disco al folk rock (con qualche tinta psichedelica) dei primi Fairport Convention e dei Trees. Ma i Trembling Bells di Alex Neilson sono una band moderna, che in 'Dungeness' costruisce una musica di epica, apocalittica grandiosita' influenzata dai luoghi da confini del mondo situati ai bordi della costa dell'East Sussex inglese che nel 2015 il leader del gruppo ha visitato con il bassista Simon Shaw, i chitarristi Alasdair C Mitchell e Mike Hastings e la cantante - organista Lavinia Blackwall. Li' e' nata 'Big Nothing', manifesto e chiave di volta di un album contraddistinta da una sequenza di accordi che Neilson ha voluto 'giganteschi e degradati, come un edificio che collassa al rallentatore o una struttura arrugginita nel bel mezzo del mare'. E' un disco stimolante e coraggioso, 'Dungeness', capace come pochi altri di rinnovare il linguaggio del folk rock britannico. Ed e' corretto definirlo 'eroicamente attuale', come fa il comico Stewart Lee nelle note di copertina