Blackhole

Trova finalmente una pubblicazione definitiva e ufficiale, grazie all'etichetta dell'artista Pax Am, il "cult classic" più misterioso di Ryan Adams e più ricercato dagli appassionati: i provini delle canzoni di "Blackhole", che il cantautore del North Carolina aveva registrato tra il periodo natalizio del 2005 e l'inizio del 2006, erano circolati fino ad oggi, insieme a versioni proposte dal vivo di alcuni brani, solo sotto forma di bootleg di scadente qualità sonora scambiati tra i fan. Dopo quasi due decenni di attesa, quei pezzi vengono ora presentati come parte di un progetto artistico coerente, contenente materiale totalmente inedito e canzoni che, come "Catherine", fino ad oggi si erano ascoltate solo in concerto. Lo stesso Adams ha definito in una occasione il disco, caratterizzato in gran parte da un rock chitarristico influenzato dagli Smiths, come una sorta di "Love Is Hell Pt.3". I suoi ammiratori non ne andranno delusi perché, nella sua crudezza e nella sua forma spontanea e abbozzata, "Blackhole" ne cattura la qualità di scrittura, il feeling interpretativo e la sensibilità artistica con onestà e senza filtri
 

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