FIERY MARGIN

La tradizione musicale inglese, scozzese e irlandese ispira e modella le canzoni (tutte nuove e originali) di 'Fiery Margin', nuovo album di Alasdair Roberts registrato agli Anchor Lane Studios di Glasgow: attingendo a testi millenari sui misteri del creato o ai diari di un mistico d'epoca medievale, il cantautore scozzese ancora una volta rende contemporaneo il folk piu' antico creando paesaggi sonori immaginari ed evocativi con un abile uso della voce e delle sue chitarre acustiche ed elettriche, mentre la viola spiritata dell'irlandese Ailbhe Nic Oireachtaigh, le percussioni di Alex Neilson, il basso di Stevie Jones, tocchi sapienti e a volte poco ortodossi di fisarmonica, pedal steel e sassofono (due strumenti estranei alla tradizione britannica che si intrecciano efficacemente in 'The Stranger With The Scythe') e incursioni di voci a cappella aggiungono colori e sfumature a una tavolozza ricca e immaginifica con cui Roberts prosegue il suo viaggio originale e avventuroso alla ulteriore 'scoperta ed esplorazione dello spirito infinito e imperituro dell'uomo'. La sua abilita' speciale nel creare ponti tra passato ancestrale e presente rielaborando strutture, melodie e strumentazioni del folk anglosassone illumina queste dieci canzoni che, a partire da titoli come la lussureggiante 'The Evernew Tongue', il valzer fluttuante di 'Actors' e la sintesi mirabile di 'Common Clay' (con la voce di Mary Hampton e la fisarmonica di Neil Sutcliffe) crea sonorita' e suggestioni davvero senza tempo