IN MY HEAD

Paroliere dei Procol Harum, di cui ha firmato tutti i grandi classici a fianco di Gary Brooker, Keith Reid si rimette in azione, dopo un lungo periodo di silenzio, con un disco che gia' nella copertina richiama esplicitamente l'iconografia della band a cui ha legato le sue fortune (e da cui ha preso le distanze): alla guida del suo Keith Reid Project evoca i Procol Harum nel malinconico e sarcastico valzer 'The Trial Of The Century', nel pianismo classico di 'This Space Is Vacant' e in quello bluesato di 'Dance With Me', dove a fare da contappunto e' la bella e dolente voce di Maya Saxell. Le chitarre liquide della title track, gli aromi folkeggianti di 'Thieves Road' (con la partecipazione di Steve Booker), il progressive tinto di soul di 'The Bakk Of Worry' e la ballata avvolta di archi di 'All I Need To Know' ampliano gli orizzonti espressivi di un disco - il secondo del KRP dopo 'The Common Thread' del 2009 - classico e moderno al tempo stesso, in cui Reid si fa aiutare in sede compositiva da Anders Widmark, Rob Wassermann, Anthony Krizan, Matt Noble, John Waite (famoso per 'Missing You') oltre che da Booker (autore di 'Mercy', portata al successo da Duffy nel 2008); Saxell, Booker, Waite, Krizan, Jeff Young e Chris Merola sono invece i sei cantanti che si avvicendano al microfono nel corso del disco