CLOUD SYMBOLS

Dura appena 31 minuti e vede Graham Parker affiancato da una nuova band, i Goldtops (alias il tastierista Geraint Watkins, il bassista Simon Edwards, il batterista Roy Dodds e il chitarrista Martin Belmont, unico sopravvissuto dei Rumour), il nuovo album del rocker e cantautore londinese. Dedicato al fonico e produttore Neil Brockbank con cui il lavoro sul disco era iniziato a Londra e che nel frattempo e' morto di cancro, 'Cloud Symbols' 'cattura esattamente il tipo di musica che voglio fare oggi', ha spiegato lo stesso Parker: ci sono brani toccanti ed emotivamente coinvolgenti come 'Maida Hill', 'The Sun Out Anywhere' ed 'Every Saturday Nite' (mascherata da gioiosa pop song), ma il nocciolo del disco, aggiunge Graham, e' costituito da brani che, a cominciare dall'irresistibile, danzabile 'Girl In Need', rimandano volontariamente all'r&b dinamico, giocoso e contagioso di pezzi come 'White Honey' e 'Lady Doctor' dal primo, epocale album 'Howlin' Wind' (anche perche' in sei episodi la band e' rafforzata dalla sezione fiati dei Rumour Brass). Come e' solito fare dai tempi di 'The Mona Lisa's Sister', Parker ha registrato dal vivo, senza correzioni e sovraincisioni, le sue parti vocali accompagnandosi con la sua chitarra acustica: il risultato e' un'altra deliziosa collezione di brani country soul due dei quali, la dolcissima 'Love Comes' e 'Dreamin'', sono state impiegate dall'amico regista Judd Apatow (che lo ha voluto come coprotagonista del film 'This Is 40' sei anni fa) in due show da lui firmati e diffusi da HBO e Netflix