Complemento e fratello minore di 'Turn Off The News (Build A Garden)', l'album che Lukas Nelson e i Promise Of The Real avevano pubblicato nel 2019, 'Naked Garden' è una raccolta di quindici brani- otto alternate takes e sette inediti - emersi durante quelle stesse session di registrazione. 'In alcuni casi', spiega la band, 'si tratta di performance differenti di canzoni incluse nel disco' ('Civilized Hell', ad esempio, perde il groove solare e i fraseggi in stile Allman Brothers Band della versione già conosciuta per trasformarsi in una rilassata jam chiusa da un lungo assolo chitarristico). 'Altri pezzi, come 'Bad Case', compaiono qui nei loro primi stadi di sviluppo. Ma la maggior parte del disco è composta da canzoni che per una ragione o per l'altra non ce l'hanno fatta a entrare nella scaletta definitiva e che pure erano troppo speciali perché ce le tenessimo per noi'. 'Qualche corda è stonata', aggiungono Nelson (voce solista e chitarra), Anthony LoGerfo (batteria e percussioni), Corey McCormick (basso e voce), Logan Metz (tastiere, lap steel, chitarra, armonica e voce) e Tato Melgar (percussioni). 'Qualche frase di testo è inconsistente. Si sentono qualche fuoriuscita e spill microfonico, il ronzio dei registratori a nastro, le conversazioni e le risate tra una take e l'altra, ed è per questo che ci piace. La nostra speranza è che 'Naked Garden' offra uno sguardo dietro il sipario, permettendo di scorgere i Promise Of The Real nella loro condizione più onesta, nuda e cruda'. 'Quando abbiamo lasciato lo studio Shangri-La' dopo sei giorni sapevamo di avere catturato qualcosa di speciale', concludono i POTR. 'Il procedimento era stato semplice: ci riunivamo intorno a un tavolino sul prato, Lukas ci presentava una nuova canzone con una chitarra acustica, poi rientravamo e facevamo girare il nastro. L'atmosfera era gioiosa e rilassata, ma al tempo stesso intensamente produttiva. Raramente abbiamo speso più di due takes su una canzone prima di passare a quella successiva. E' stato così produttivo, infatti, che non c'era davvero modo di accomodare tutto il materiale su un solo disco. Pensate dunque a questo progetto come a un epilogo del nostro album precedente'