MERCURY REVBOBBIE GENTRY'S THE DELTA SWEETE REVISITEDGenere: Rock Etichetta: BELLAUNION Anno: 2019 Supporto: CD
Nel marzo del 1968, e sulla scia del grande successo internazionale riscosso l'anno prima dall'epocale 45 giri 'Ode To Billie Joe' (prototipo del genere che si sarebbe poi chiamato Southern Gothic), Bobbie Gentry pubblicava 'The Delta Sweet', un ciclo di dodici canzoni (otto composizioni originali e quattro cover) che rielaboravano poeticamente i suoi ricordi di infanzia e di adolescenza nella contea di Chickasaw, Mississippi. Una sorta di pionieristica opera country rock, un concept album che all'epoca non riscosse successo ma che - come tutta la produzione dell'elusiva ed enigmatica cantautrice, in seguito proclamata regina del country soul sudista e recentemente omaggiata da uno splendido cofanetto comprendente la sua intera produzione - e' diventata in seguito un album di culto adorato da fan e colleghi. Tra questi i Mercury Rev, che oggi rivisitano e 'riimmaginano' quel disco con l'aiuto di una moltitudine di voci femminili: riconoscendo la diretta discendenza del loro capolavoro del 1998 'Deserter's Songs' da quell'opera immaginifica e di impronta letterararia nelle sue suggestioni che rimandano a Flannery O'Connor e a William Faulkner, Jonathan Donahue e Grasshopper, nucleo creativo del gruppo di Buffalo, reinventano con l'ex Midlake Jesse Chandler quelle magnifiche canzoni con il tipico approccio grandioso, 'panoramico' e psichedelico che li contraddistingue, affidandone l'interpretazione vocale ad artiste perfettamente calate nella parte: ecco dunque Norah Jones evocare la sensualita' di Sarah Vaughan in 'Okolona River Bottom Band', la star emergente del country Margo Price cavalcare l'esplosione di ritmi e di colori di 'Sermon', Vashti Bunyan accentuare le inflessioni malinconiche di 'Penduli Pendulum' insieme a Kaela Sinclair del gruppo elettronico M83, mentre in 'Courtyard' e' la cantautrice inglese Beth Orton a cullarsi su un formidabile e inaudito ritmo 'Delta Krautrock'. Partecipano al meraviglioso e sorprendente progetto anche Hope Sandoval (suadente e ipnotica nello standard blues 'Big Boss Man'), Rachel Goswell, Carice van Houten (nella 'Parchman Farm' di Mose Allison), l'es Stereolab Laetitia Sadier, la norvegese Susanne Sundfor (che evoca la glacialita' affascinante di Nico nell'altro classico blues 'Tobacco Road'), la giovane Phoebe Bridges (angelica nell'acid western di 'Jessye' Lisabeth') e Marissa Nadler, mentre la voce strascicata di un'altra formidabile 'ragazza del Sud' innamorata dei romanzi Southern Gothic, Lucinda Williams, rivive il teso e misterioso racconto di 'Ode To Billie Joe' come se l'avesse scritto lei: un brano scolpito nell'immaginario collettivo e che pur non facendo parte dell'album originale sintetizza come nessun altro l'universo poetico, culturale e musicale della Gentry connettendosi profondamente alle umide, ancestrali, al tempo stesso sanguigne e oniriche atmosfere di 'The Delta Sweete' track list
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