LEDGER LOGANLogan LedgerE' stato il provino del brano 'Let The Mermaids Fly With Me' consegnato da Dennis Crouch nelle mani sapienti di T Bone Burnett ad accendere l'interesse del grande musicista e produttore nei confronti di Logan Ledger, giovane cantautore che dopo avere coltivato in tenera età la passione per il bluegrass di Doc Watson e Norman Blake esordisce per la Rounder (l'etichetta dei suoi sogni, e sul cui catalogo si è formato) con uno splendido album omonimo capace di evocare, in titoli come 'Starlight' e 'Imagining Raindrops', lo spirito di artisti quali Webb Pierce, Roy Orbison e il giovane Willie Nelson rivisitati con una prospettiva autentica, moderna e originale. Dotato di una voce che lo stesso Burnett ha definito 'piena di storia e di echi che di volta in volta rimandano a grandi cantanti del passato', in questo disco modernamente rétro Ledger è assistito dalla stessa formidabile band che accompagnò Alison Krauss e Robert Plant nel celebrato 'Raising Sand', con Burnett alla chitarra nella maggior parte dei pezzi accanto a Marc Ribot (Tom Waits, Elvis Costello), Jay Bellerose (Willie Nelson, Jackson Browne) alla batteria e lo stesso Crouch (Loretta Lynn, Dolly Parton) al basso: un paziente e accurato lavoro di sviluppo del repertorio durato un paio di anni ha prodotto una raccolta impeccabile in cui Ledger mette la sua voce, la sua chitarra e il suo talento emergente al servizio di canzoni scritte per lui dallo stesso Burnett ((I’m Gonna Get Over This) Some Day'), Steve Earle ('The Lights Of San Francisco') e John Paul White ('Tell Me A Lie') mentre l'unica cover, 'Skip A Rope', aggiorna un vecchio successo datato 1967 di Henson Cargill. Non ci sono dubbi: nel mondo sempre in fermento dell'Americana e del new country è nata una nuova stella da seguire con grande attenzione
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