JORDAN SASSREBEL MOON BLUESNata nel Regno Unito ma cresciuta a Montreal dove tuttora risiede, Sass Jordan ha una straordinaria voce rauca e grintosa, che - scrive JD Nash su American Blues Scene - ricorda allo stesso tempo quelle di 'Janis Joplin, Koko Taylor, Gaye Adegbalola, Howlin' Wolf e Gregg Allman'. Le otto canzoni di 'Rebel Moon Blues' (sette cover e una composizione originale) rendono omaggio al blues, da sempre insito nel suo dna, con una classe, una determinazione e un'aderenza allo spirito del genere che rendono il disco convincente dalla prima all'ultima nota: il Delta Blues elettrico e in chiave decisamente jopliniana di 'Leaving Trunk' (di Sleepy John Estes, ma resa celebre da Taj Mahal e qui rinforzata dall'armonica del virtuoso Steve Marriner), una 'My Babe' che evoca il classico sound dei gloriosi dischi Chess, una asciutta 'Am I Wrong' (di Keb' Mo') con chitarra Resonator e mani e piedi a dettare il ritmo, la 'One Way Out' che omaggia i fratelli Allman, il funk di 'Palace Of The King' (scritta da Leon Russell, Don Nix e Donald 'Duck' Dunn e registrata da Freddie King nel 1971), una 'Too Much Alcohol' per sola voce e Resonator, una limpida versione di 'Still Got The Blues' di Gary Moore in cui la Jordan sfodera un timbro cristallino e trattenuto e 'The Key', unico brano inedito scritto dalla Jordan con il marito nonché cantante dei Guess Who Derek Sharp che si discosta dal blues più puro per incorporare elementi rock, compongono una scaletta senza cedimenti grazie alla voce potentissima e duttile di Sass ma anche al sound in presa diretta della sua band composta dai chitarristi Chris Caddell e Jimmy Reid, dal bassista Derrick Brady e dal batterista Cassius Pereira (alias i Champagne Hookers), coadiuvati da Marriner e dal tastierista Jesse O'Brien track list
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