Cinque brani cantati e cinque pezzi strumentali compongono il nuovo album di Steve Howe 'Love Is', il primo in nove anni per lo storico chitarrista degli Yes che BMG pubblica in formato CD digipack apribile arricchito da un libretto di dodici pagine. E' lo stesso musicista inglese a incaricarsi di tutte le parti vocali soliste e a suonare chitarre elettriche, acustiche e steel oltre a basso, tastiere e percussioni nei titoli strumentali mentre l'attuale cantante degli Yes Jon Davison si cimenta ai cori e al basso elettrico in quelli cantati. 'Ho chiamato il disco 'Love Is'', ha spiegato Steve, 'perché la sua idea centrale riguarda l'importanza dell'amore, anche nei confronti dell'universo. Sono passati duecento anni da quando Alexander Humboldt viaggiò per il mondo riconoscendo che stavamo distruggendo il pianeta! Eppure continuiamo a farlo, e credo che queste mie canzoni dimostrino il mio amore per la natura e la convinzione che da essa derivino bellezza, arte e musica'. Frutto di diversi anni di lavoro in studio, secondo il sito Yes World 'Love Is' è un disco tra i migliori della produzione solista di Steve, un album dai suoni curati e levigati che nei pezzi strumentali sfoggia uno stile chitarristico decisamente 'progressive' spaziando dalla delicata bellezza di 'Fulcrum', 'Beyond The Call' e 'Pause For Thought' alle vivaci ritmiche rock di 'The Headlands' e alle atmosfere jazz di 'Sound Picture'. Caratterizzata da diversi cambi di tempo e di atmosfera e da un tema centrale suonato con dodici corde e chitarre steel, è tuttavia la lunga e cantata 'Love Is A River' il pezzo chiave della raccolta, mentre 'See Me Through' riflette sull'importanza di poter contare sull'aiuto altrui e in 'Imagination' Howe cerca di calarsi nei panni, nei pensieri e nelle aspirazioni della nipote di sette anni, Zuni. 'Ho scritto il disco nel mio studio di casa facendo poi visita a quello di Curtis (Schwartz, fonico incaricato anche del missaggio), con cui abbiamo sviluppato ulteriormente i brani mettendoli su Pro Tools', conclude Howe. 'A un certo punto, circa due anni fa, mio figlio Dylan è andato a sua volta in studio da Curtis registrando le sue parti di batteria su alcuni pezzi. Mi sembrava di avere raggiunto una sorta di equilibrio, con cinque canzoni e cinque strumentali, e a un certo punto ho avuto la sensazione che ci fosse un album, lì da qualche parte, che mi guardava aspettando di essere pubblicato'