NOONDAY DREAM

Fermo - come artista solista - da quattro anni (nel 2014 il suo secondo album 'I Forget Where We Were' aveva raggiunto il numero uno delle classifiche inglesi e scozzesi), Ben Howard ha autoprodotto 'Noonday Dream' con l'aiuto del compagno di band Mickey Smith registrandolo in diversi studi tra il Sud Est della Francia e il Sud Est dell'Inghilterra nell'arco di due anni. La sognante 'A Boat To An Island On The Wall' (sette minuti di durata), in cui Howard armonizza con se stesso mentre una quieta sequenza di accordi di impronta ambient sfocia in un riff elettrico quasi grunge, e' la perfetta introduzione ai temi e alle atmosfere di una raccolta che conferma l'evoluzione stilistica continua e sorprendente di un artista partito come una sorta di epigono di John Martyn ma che nelle canzoni di 'Noonday Dream' sfoggia arrangiamenti intricati e spesso imprevedibili e un songwriting sempre piu' articolato, dal linguaggio ricco e profondamente emotivo. L'impressione, con lui, e' che il meglio debba ancora venire: ma nel frattempo questo e' un disco coraggioso, originale e perfettamente riuscito