Walking Proof

Prodotto dall'ex chitarrista dei Cage The Elephant Lincoln Parish, il quarto album di Lilly Hiatt è stato registrato nello studio che quest'ultimo possiede a Nashville: lì, e nell'arco di una settimana circa, la cantautrice e la sua band hanno fissato su nastro e in presa diretta le tracce base di undici canzoni selezionate tra le venticinque che Lilly aveva portato con sé e che lei stessa ha poi provveduto a rifinire e completare chiedendo l'aiuto di amici come Aaron Lee Tasjan e Amanda Shires oltre che del padre, John Hiatt, per la prima volta a suo fianco in un disco. Nato durante il periodo di riflessione e di incertezza seguito alla conclusione del tour con cui aveva promosso per il mondo il precedente 'Trinity Lane', 'Walking Proof' è un disco che resta in bilico tra le ruvide inclinazioni rock and roll e garage della Hiatt e le sue tenere radici country, manifestando una nuova maturità compositiva che dimostra la sua capacità di osservare con obiettività un periodo caotico sia sotto il profilo personale (molte delle sue canzoni descrivono anche stavolta complicate relazioni sentimentali) che per quanto riguarda l'ambiente circostante. Il senso di smarrimento che l'aveva indotta a imbracciare la sua chitarra e a scrivere nuove canzoni è stato efficacemente superato ed esorcizzato in una raccolta solida e convincente che testimonia la sua evoluzione come donna e come artista, tra la tenera ode alla sorella di 'Rae' e la ribollente elettricità di 'P-Town' ('che suona', scrive Jeremy Winograd su Slant Magazine, 'come un classico brano di Loretta Lynn amplificato da chitarre distorte a tutto volume'), il power pop a tinte punk di 'Little Believer' e il brillante rock chitarristico di 'Some Kind Off Drug', ballate profonde come 'Candy Lunch' e lo squillante country rock della title track e di 'Never Play Guitar', mentre la conclusiva 'Scream' è uno spettrale gioiellino che riduce all'osso l'accompagnamento strumentale