GOSPELBEACHLET IT BURNGenere: Rock Etichetta: ALIVE Anno: 2019 Supporto: CD
C'e' anche il compianto Neal Casal, grande cantautore e chitarrista scomparso il 26 agosto scorso a soli cinquant'anni, nel terzo album dei Gospelbeach, gruppo rock di Los Angeles che da sempre ha le idee chiare sul tipo di sound che vuole ricreare: come hanno osservato riviste e siti come Billboard, Pop Matters e Get Ready To Rock, nelle undici canzoni di 'Let It Burn' si respira aria di Laurel Canyon anni Settanta e rivive - in una ballata come 'Bad Habits' - lo spirito sia dei Grateful Dead in dischi come 'Workingman's Dead' e 'American Beauty' che della Band dei giorni migliori, ma con uno sguardo rivolto tanto al presente che al futuro. Tom Petty e John Mellencamp, ma anche i Fastball, sono tra le altre influenze riconoscibili di questa raccolta in cui si susseguono brani baciati dal sole della California, sognanti e di marca country pop in cui a prevalere sono i midtempo: il frontman e vocalist Brent Rademaker (Beachwood Sparks, Further) guida con mano sicura la band in una raccolta che nella citata 'Bad Habits' (con una splendida coda chitarristica di Casal), nella pettyana 'Dark Angel', nel luminoso pop a dodici battute di 'I'm So High', nel crescendo a lenta combustione di 'Get It Back', nelle atmosfere ragtime di 'Unswung', nella title track e in 'Good Kid' (che evocano entrambe i Fleetwood Mac degli anni '80), nella ancora piu' 'easy' 'Nothing Ever Changes' e nel delizioso mix di chitarra slide e piano honky tonk della conclusiva 'Hoarder' evoca a piu' riprese un glorioso passato senza suonare inesorabilmente passatista ma fresco. Il loro segreto e' saper scrivere vecchie, nuove canzoni' senza tempo track list
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