STARDUST BIRTHDAY PARTY

E' lo stesso Ron Gallo a definire il suo secondo album 'una svolta a 180' dal disco di debutto 'Heavy Meta': la frustrazione espressa in quelle canzoni si e' tramutata in un tentativo di autoanalisi e di rinnovo spirituale in 'Stardust Birthday Party' ('in passato volevo cambiare il mondo, oggi mi accontento di cambiare me stesso', ha spiegato lui stesso). Il suo nuovo atteggiamento e' esplicito fin dalla prima canzone della raccolta, 'It's All Gonna Be OK', un brano rock immerso in chitarre distorte, mentre 'Love Supreme (Work Together!)' rende omaggio al risveglio di coscienza spirituale del suo nuovo idolo John Coltrane (di jazz, a dispetto delle sue dichiarazioni, qui se ne rintraccia ben poco). 'Quest'album', aggiunge il suo autore, 'sono io che ballo mentre distruggo la persona che pensavo di essere': e cosi' anche brani come 'Always Elsewhere' e 'Do You Love Your Company?' incarnano questo percorso di evoluzione umana che confermano Gallo come uno dei musicisti piu' originali, eccentrici, irrequieti e inventivi della scena indie a cavallo tra art rock e garage punk, un 'poeta ribelle e un distruttore del rock and roll' come acutamente lo ha definito il sito NPR in occasione del suo debutto anche se alla fine il suo obiettivo - parole sue - e' solo quello di 'avere a disposizione gli strumenti per rendere felici gli altri attraverso la mia musica'