FLAMING LIPSKING'S MOUTHGenere: Rock Etichetta: BE.UN Anno: 2019 Supporto: CD
Parte di un progetto multimediale che comprende anche una spettacolare installazione (una gigantesca testa di metallo che contiene un light show psichedelico a luci LED che Wayne Coyne porta in giro per i musei degli Stati Uniti dal 2015 e che e' sonorizzata da musiche del disco) e un libro intitolato 'King's Mouth: Immerse Trip Heap Trip Fantasy Experience', il nuovo album dei Flaming Lips e' un'opera al solito folle, suggestiva, bizzarra e visionaria, un audioracconto la cui voce narrante e' nientemeno che quella dell'ex Clash Mick Jones. Le sue dodici canzoni si avventurano una volta ancora in territori inesplorati: 'le sue qualita' quasi infantili e coinvolgenti', sottolinea lo stesso Coyne, 'sono nate dalla stessa scintilla e dallo stesso grembo delle performance dal vivo dei Flaming Lips. L'avventura di 'King's Mouth' e' stata creata per esseri umani di tutte le fattezze, eta', culture e religioni'. Il concept, che tratta temi esistenziali attraverso le avventure di un eroico e immaginario re gigante che sacrifica la sua vita per difendere la sua citta' dalla minaccia incombente di una valanga distruttiva, era stato distribuito in quantita' limitate sotto forma di LP in occasione dell'ultimo Record Store Day: ora e' disponibile anche in CD e ci permette di apprezzare - come osserva il sito Consequence Of Sound - un ritorno della band di Oklahoma City alle sue tipiche sonorita' meta' anni Duemila, che nel tono a tratti etereo e nella brillantezza melodica?ricorda a piu' riprese quel capolavoro di moderna psichedelia che fu 'Yoshimi Battles The Pink Robots'. I deliziosi arpeggi acustici e il candore fanciullesco di 'The Sparrow', il fingerpicking di 'All For The Life Of The City' (con la voce modificata dall'autotune), la struggente 'Mouth Of The King', il bizzarro funk di 'Feedaloodum Beedle Dot' e il sentimentalismo di 'Giant Baby' testimoniano un pieno ritorno alla forma dei Flaming Lips, capaci di rinunciare alle astratte sperimentazioni dei loro ultimi album - come sottolinea ancora CoS - senza rinunciare all'eccentricita' che di Coyne e compagni e' un marchio di fabbrica. 'Dopo un decennio in cui il gruppo si e' mosso in tante direzioni rischiando di diventare la parodia di se stesso', scrive David Sackllah, 'e' confortante vederlo tornare almeno momentaneamente alle sue origini', per mezzo di un disco che - come annota il sito italiano L'indiependente - 'non conosce generi e spiazza con una liberta' da bambino giocoso tra rock, soundtrack a la Hans Zimmer, pop e dance' track list
Potrebbe anche interessarti | ||||||||||||||||
Newsletter
|