MISSION BELL

E' stato un anno traumatico per William Fitzsimmons, da poco separatosi dalla seconda moglie: esperienza dolorosa che naturalmente si riflette nel suo nuovo album 'Mission Bell', registrato inizialmente nel suo home studio nell'estate del 2017 ma poi rifatto ex novo nei primi mesi di quest'anno a Nashville con Adam Landry (Deer Tick, T. Hardy Morris, k.d. lang, Vanessa Carlton) nel ruolo di produttore. Le dieci canzoni che ne sono emerse raccontano la storia e la distruzione di un matrimonio durato dieci anni parlando di tradimento ma anche di perdono e di riconciliazione ('Distant Lovers' si interroga sui temi della monogamia e dell'infedelta'). Registrato per la prima volta essenzialmente in analogico, 'Mission Bell' sfoggia un suono crudo e tangibile in cui le chitarre acustiche che da sempre caratterizzano la produzione di Fitzsimmons si affiancano a chitarre elettriche, sintetizzatori, violini e loop di batteria (e' lui stesso a suonare gran parte degli strumenti, aiutato da collaboratori a loro volta polistrumentisti come Abby Gundersen e Rosie Thomas): 'Quel che abbiamo suonato e' quel che ascoltate sul disco', spiega l'artista a proposito della metodologia impiegata per la registrazione. 'C'e' un qualcosa di speciale che si ottiene in una performance quando non hai un paracadute a disposizione. Si capisce quando stai suonando un pezzo che per te significa qualcosa oppure no, e credo che lo si percepisca bene in queste registrazioni'